Il recupero crediti stragiudiziale in Turchia è complesso e occorre prestare attenzione all’incidenza dei costi di recupero in caso di crediti di basso importo. Il primo passo consigliabile è quello dell’invio di una lettera di diffida da parte di legale turco; seppur non si tratti di un adempimento obbligatorio, è certamente utile per interrompere i termini di prescrizione, indicare il calcolo degli interessi e aumentare la pressione affinchè intervenga il pagamento. Per la prova del credito la legge turca è molto formalistica e richiede, in particolare, che i contratti siano firmati da rappresentanti legali delle parti.
Un creditore straniero può agire in giudizio in Turchia dando mandato ad un avvocato locale, tramite una procura deve essere legalizzata e tradotta. Tutti i documenti da produrre in una causa in Turchia devono essere tradotti in turco e autenticati.
Similmente a quanto accade in Italia con la procedura monitoria, se il creditore agisce in giudizio per ottenere un ordine di pagamento e il debitore non lo contesta, l’ordine di pagamento diviene esecutivo e si può procedere all’esecuzione. In caso contrario, si radica una causa di merito, che può durare da 1 a 3 anni. Il tribunale può imporre sanzioni se l'opposizione è infondata.