Scheda Paese Regno Unito

Negli ultimi anni i rapporti economici tra Italia e Regno Unito sono rimasti solidi, con un interscambio in crescita che ha superato i 60 miliardi di euro nel 2024. L’Italia mantiene un ampio surplus commerciale, esportando soprattutto macchinari, moda, farmaceutici e agroalimentare, mentre importa autoveicoli, energia e tecnologie.

Gli investimenti bilaterali sono significativi, con aziende italiane e britanniche attive in settori come energia, finanza e manifattura. Nonostante le difficoltà iniziali legate alla Brexit, gli scambi si sono ripresi e l’Italia ha consolidato la sua presenza sul mercato britannico, performando meglio di molti altri Paesi europei.

Nel 2023 è stato firmato un memorandum per rafforzare il dialogo su commercio e investimenti, e sono in corso collaborazioni strategiche come il progetto aeronautico GCAP. Ciò conferma l’interesse reciproco nel mantenere relazioni economiche forti e dinamiche.

Negli ultimi anni l’economia del Regno Unito ha registrato una crescita debole, con il PIL in lieve aumento (+0,4% nel 2023, +0,9% nel 2024), frenato dagli effetti post-Brexit, dalla crisi energetica e dall’inflazione. Quest’ultima, salita a livelli record (11,1% a fine 2022), è calata verso il 2-3% nel 2024 grazie alla stretta monetaria della Bank of England. Il mercato del lavoro resta solido, con bassa disoccupazione (~4%), ma persistono carenze di manodopera in vari settori.

Il commercio estero mostra un disavanzo nei beni e un surplus nei servizi, con un riequilibrio parziale dopo la Brexit, che ha ridotto gli scambi con l’UE. I servizi finanziari e il settore tech rimangono i motori principali dell’economia, mentre la manifattura fatica per costi elevati e produttività stagnante. Il Regno Unito investe ora molto in energie rinnovabili e innovazione tecnologica.

Le sfide future includono la bassa produttività, le disuguaglianze territoriali e la necessità di consolidare il nuovo assetto commerciale globale. Le politiche economiche recenti hanno puntato a contenere il deficit e ridurre l’inflazione, ma la crescita potenziale del Paese resta moderata, attorno all’1-2% annuo.

Il Regno Unito sta vivendo un aumento marcato delle insolvenze aziendali, mentre le insolvenze personali risultano in calo, pur con segnali di tensione in alcune categorie. Il contesto riflette la pressione su molte imprese a causa di inflazione, costi energetici elevati e tassi di interesse alti.

Nel 2023 il tasso di insolvenza aziendale nel Regno Unito è salito a 53,7 per 10.000 aziende attive, il livello più alto dal 2014. Sono state registrate oltre 25.000 insolvenze aziendali, soprattutto liquidazioni volontarie, con aumenti generalizzati anche nelle liquidazioni obbligatorie e nelle amministrazioni.

Per le persone fisiche, si sono registrate oltre 103.000 insolvenze individuali, in calo del 13% rispetto al 2022, con un tasso di 21,7 per 10.000 adulti, il più basso dal 2017. Le Debt Relief Orders sono aumentate, mentre le IVAs e le bancarotte hanno mostrato andamenti contrastanti.