Guida pratica al recupero del credito in Portogallo

In Portogallo non esiste un importo minimo per avviare un'azione legale di recupero crediti, ma per somme modeste è opportuno valutare costi e opportunità.

Per crediti fino a 15.000 euro si possono utilizzare procedure snelle come l'Azione Speciale per l'Adempimento delle Obbligazioni Pecuniarie Nascenti da Contratti (AECOP) o l’ingiunzione di pagamento; per importi superiori è necessario ricorrere a una causa ordinaria.

L’invio di una lettera di diffida da parte di un avvocato, pur non obbligatorio, è pratica consigliata.

Un creditore straniero può dare incarico di agire ad un avvocato con conferimento di una procura; i costi dell’azione legale variano in base alla complessità della causa.La scelta della strategia e dell’azione legale più adatta dipende sempre dall’importo del credito, dalle specificità del rapporto contrattuale e dalla solvibilità del debitore.

Esiste un importo minimo per avviare un'azione legale per il recupero del credito in Portogallo?

In Portogallo, non esiste un requisito legale che preveda un importo minimo per avviare un'azione legale volta a ottenere il recupero del credito.

Tuttavia, è importante, in questo contesto, ricordare che, in alcuni casi, l'importo del debito potrebbe non giustificare l'immediato ricorso a una procedura giudiziaria, poiché le spese processuali e giudiziarie potrebbero essere molto superiori all'importo del debito da recuperare. In questi casi, è importante tenere presente che esistono altre procedure che possono essere adottate prima di adire le vie legali.

Quali sono le procedure giudiziarie per il recupero di un credito in Portogallo?

La procedura legale appropriata per il riconoscimento di un debito e la sua riscossione dipende dall'importo del debito.

In caso di debiti di importo pari o inferiore a 15.000 euro, si possono adottare due tipi di procedure, il cui regime giuridico è previsto, nell'ordinamento portoghese, dal Decreto Legge n. 269/98 del 1° Settembre:

  • Causa speciale per l'adempimento di obblighi pecuniari emergenti da contratti (Ação Especial para o Cumprimento de Obrigações Pecuniárias Emergentes de Contratos - AECOP);
  • Ingiunzione (Injunção).

L'Azione Speciale per l'Adempimento delle Obbligazioni Pecuniarie Nascenti da Contratti, nota anche come AECOP, è una procedura giudiziale semplice e rapida, rivolta ai debiti di modesto importo (pari o inferiore a 15.000 euro). In questa procedura, non è richiesta alcuna formalità specifica per l'istanza iniziale presentata dal creditore o per l'eventuale difesa presentata dal debitore. Se l'importo del debito è inferiore o pari a 5.000 euro, le parti non devono essere rappresentate da un avvocato.

Nell'istanza, il creditore deve esporre brevemente la propria pretesa e le relative argomentazioni. Il debitore è invitato a presentare opposizione entro 15 giorni, se il valore della causa non eccede la competenza del tribunale di grado inferiore, o entro 20 giorni, negli altri casi.

Se il debitore, una volta notificato, non presenta opposizione, il giudice, con sentenza di condanna, conferisce potere esecutivo al ricorso. Se il debitore presenta opposizione, la procedura segue i termini previsti e si tiene un'udienza dibattimentale entro 30 giorni.

L’ingiunzione è una procedura legale volta a conferire forza esecutiva a una richiesta volta a esigere l'adempimento di obbligazioni pecuniarie derivanti da contratti di valore non superiore a 15.000 euro, con il vantaggio di essere più rapida, semplice ed economica rispetto ai procedimenti giudiziari.

La richiesta di ingiunzione viene presentata direttamente dal creditore o dal suo avvocato, presso la cancelleria del tribunale del luogo di adempimento dell'obbligazione o presso la cancelleria del tribunale del domicilio del debitore. Può essere presentata anche elettronicamente.

Entro 5 giorni, il debitore viene informato che, entro 15-20 giorni (a seconda dell'importo richiesto), dovrà pagare al creditore l'importo richiesto o presentare opposizione al credito. Se, dopo la notifica, il debitore non presenta opposizione, alla richiesta di ingiunzione verrà allegata una formula esecutiva.

Se il debitore presenta opposizione presentando le proprie difese, il caso viene trasferito a un tribunale e viene avviata una causa speciale per l'adempimento delle obbligazioni pecuniarie (AECOP).

In caso di debiti di importo superiore a 15.000 euro, l'unica procedura possibile per riscuotere il debito è quella di intentare una causa.

Si tratta di una procedura giudiziaria che può richiedere più tempo ed essere considerevolmente più costosa, in cui entrambe le parti avranno la possibilità di presentare le proprie argomentazioni, discutere un accordo e partecipare al processo, raccogliendo prove e nominando testimoni.

È obbligatorio inviare una lettera di diffida da parte di un avvocato prima di intraprendere un'azione legale per il recupero di un credito?

Prima di avviare un procedimento giudiziario, sebbene non sia obbligatorio, è consuetudine e consigliabile inviare una lettera di diffida al debitore, concedendogli un certo periodo di tempo per saldare il debito. Sebbene non esista una norma che stabilisca una forma specifica di lettera di diffida, è sempre più sicuro inviarla tramite posta raccomandata con avviso di ricevimento.

La lettera di diffida deve contenere alcuni elementi essenziali quali: (i) l'identificazione delle parti; (ii) la spiegazione dell'origine del debito e del suo importo; (iii) l'indicazione di un termine per il pagamento del debito; e (iv) un avviso delle conseguenze derivanti dal mancato pagamento del credito, che solitamente consiste nella comunicazione della decisione di adire le vie legali in caso di mancato pagamento del debito entro il termine indicato nella lettera di diffida.

Normalmente, è consigliabile che la lettera di diffida sia redatta e inviata da un avvocato, considerata la sua importanza come prova qualora si rendesse necessario adire le vie legali per il recupero del credito.

Quali sono le migliori pratiche per i creditori per aumentare le possibilità di recupero del credito?

Per aumentare le possibilità di recupero del credito, è importante raccogliere prove che dimostrino l'esistenza di un rapporto commerciale tra le parti, nonché l'origine del credito, come tutte le comunicazioni e gli accordi tra le parti, il contratto stipulato dalle parti, le fatture, gli ordini dei servizi o dei beni forniti, la documentazione di tutti i pagamenti effettuati dal debitore e l'identificazione di testimoni in possesso di conoscenze rilevanti per contribuire a dimostrare l'esistenza del debito, tra gli altri.

È inoltre fondamentale per il successo del recupero del credito che il creditore presti attenzione alla situazione economica e finanziaria del debitore, per verificare se vi sia la possibilità di presentare istanza di insolvenza, avendo, nell'ambito della procedura concorsuale, la possibilità di recuperare il credito.

È fondamentale che il creditore abbia a disposizione tutti i mezzi che gli consentano di conoscere l'entità e l'ubicazione dei beni del debitore, al fine di comprendere la probabilità di recupero del credito.

Come può un creditore straniero avviare una procedura di recupero crediti internazionale in Portogallo?

Per ottenere l'assistenza di un avvocato per intraprendere un'azione legale, è necessario conferire una procura, in modo che l'avvocato possa intervenire in tribunale per conto del cliente nel caso in questione.

Per avviare un'azione legale, è necessario pagare una tassa di giustizia, dovuta in solido dalle parti, il cui valore varia  in base al valore e alla complessità della causa.

E’ sempre consigliabile valutare il ricorso a metodi alternativi di risoluzione delle controversie, come ad esempio la mediazione/arbitrato. In Portogallo, esistono Centri di Arbitrato per i Conflitti dei Consumatori, che risolvono le controversie attraverso procedure di mediazione, conciliazione e arbitrato a costi inferiori rispetto ai procedimenti giudiziari.

Quali documenti sono necessari per il recupero crediti in Portogallo?

Nel tentativo di riscuotere un credito, è importante che il creditore abbia a disposizione elementi di prova che possano comprovare l'esistenza del debito.

Per dimostrare l'esistenza del debito, è ammessa qualsiasi prova non vietata dalla legge, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tutte le comunicazioni e gli accordi tra le parti, il contratto stipulato dalle parti, le fatture, gli ordini di servizi o beni forniti, la documentazione di tutti i pagamenti effettuati dal debitore e l'identificazione di testimoni in possesso di conoscenze rilevanti per contribuire a dimostrare l'esistenza del debito.

Mentre alcune prove devono essere presentate al momento del deposito dell'istanza o della richiesta iniziale, altre prove possono essere presentate in un secondo momento, come, ad esempio, testimoni e documenti che, a causa di determinate circostanze, non hanno potuto essere presentati con l'istanza/richiesta iniziale.

Cosa succede dopo la prima richiesta di pagamento?

Dopo l'invio di una lettera di diffida, possono verificarsi tre situazioni: (i) il debitore potrebbe saldare il debito; (ii) il debitore potrebbe non intraprendere alcuna azione, rendendo inevitabile il ricorso al sistema giudiziario per la riscossione del debito; oppure (iii) il debitore potrebbe proporre un accordo di pagamento, in cui le parti avviano trattative per raggiungere un compromesso favorevole a entrambe.

Se è già stata intrapresa un'azione legale per la riscossione del debito (nel caso di debiti di importo superiore a 15.000 euro), il debitore può accettare il pagamento del debito, consentendo la conclusione di un accordo tra le parti, in merito ai termini di pagamento del debito, prima dell'udienza di merito, che verrà poi ratificato dal giudice. Se il debitore presenta opposizione, la procedura ne segue i termini e si terrà un'udienza di merito, al termine della quale il giudice deciderà.

Nel caso di debiti di importo pari o inferiore a 15.000 euro, come già visto, si possono adottare due tipi di procedure:

  • Causa speciale per l'adempimento di obblighi pecuniari emergenti da contratti (Ação Especial para o Cumprimento de Obrigações Pecuniárias Emergentes de Contratos - AECOP);
  • Ingiunzione (Injunção).

Nell'azione speciale per l'adempimento delle obbligazioni pecuniarie derivanti da contratti, nota anche come AECOP, quando il debitore, notificato, non presenta opposizione entro il termine di legge a tal fine stabilito, il giudice, con valore di sentenza di condanna, conferisce potere esecutivo al ricorso, salvo casi specifici e debitamente giustificati. Se il debitore presenta opposizione, il procedimento giudiziario segue i suoi termini e si tiene un'udienza dibattimentale entro 30 giorni. Nell'ingiunzione, il debitore viene intimato a pagare al creditore l'importo richiesto o a presentare opposizione al credito entro 15 giorni. Se, dopo la notifica, il debitore non presenta opposizione, alla richiesta di ingiunzione verrà apposta la formula esecutiva. Se il debitore presenta opposizione alla richiesta di ingiunzione, presentando le proprie difese, il caso viene trasferito a un tribunale e viene avviata un'azione speciale per l'adempimento delle obbligazioni pecuniarie (AECOP).

È possibile adottare misure cautelari?

È importante che il creditore sia informato sulla situazione economica e finanziaria attuale del debitore, in modo da poter valutare più facilmente le probabilità di recupero del credito.

In alcuni casi, quando vi è un fondato timore che qualcun altro possa causare una grave lesione difficilmente riparabile al proprio diritto, il creditore può richiedere un provvedimento cautelare per preservare il diritto minacciato (articoli 362 e seguenti del Codice di Procedura Civile portoghese). Il provvedimento cautelare ha carattere d'urgenza, pertanto la procedura è più rapida di un normale procedimento giudiziario.

Il creditore che ha un fondato timore di perdere la garanzia del proprio debito può richiedere il sequestro dei beni del debitore, previsto dall'articolo 391, comma 1, del Codice di Procedura Civile portoghese.