Non esiste un importo minimo per iniziare un’azione legale negli Emirati Arabi Uniti, ma si sconsigliano azioni sotto i 10.000 euro per via dei costi legali molto alti. Se il credito è ben documentato, si può richiedere un ordine di pagamento urgente, emesso in genere entro 3 giorni lavorativi.
La lettera di diffida da parte di un avvocato locale è obbligatoria solo per l’ingiunzione di pagamento, deve contenere tutti i dettagli rilevanti ed essere notificata da un notaio.
Al fine di aumentare le possibilità di recupero del credito nei confronti di un debitore con sede negli UAE è consigliato formalizzare i contratti con le controparti locali, verificare l’identità della controparte e documentare i vari termini del rapporto commerciale per iscritto. I procedimenti si avviano online e si svolgono in arabo, quindi è necessario farsi rappresentare da un avvocato locale, al quale conferire con una procura legalizzata.
Dopo l’invio della lettera di diffida , se il debitore non paga, si può intentare un procedimento giudiziario simile al ricorso per decreto ingiuntivo italiano. Il debitore può proporre opposizione contro l’ingiunzione entro 15 giorni dalla notifica se l’importo rientra nei limiti di competenza del primo grado, in caso contrario, si applicano le regole generali di appello.
È possibile richiedere misure cautelari come il sequestro conservativo se c’è rischio che il debitore fugga o disperda i beni. Tuttavia, i tribunali sono molto rigorosi nel concederle. In certi casi, può anche essere vietata l’uscita dal Paese del debitore.